martedì 22 novembre 2011

Stronza

Mi fermo all'ingresso della tua stanza, i colleghi e le colleghe sono già usciti da un bel pò. Presa nei tuoi pensieri non hai fatto caso al suono dei miei  passi. Mi poggio con il braccio allo stipite. "Piaciuto il racconto vero, Laura?".
"Cosa ci fai qua" dici alzandoti da tuo posto. "Son venuto a fare quello che ho scritto", entro e mi avvicino a te. Cerchi rapida una via di uscita ma non fai a tempo. mi paro dinanzi a te e ne blocco la fuga. "I Colleghi, tra poco rientreranno", dici spingendomi indietro. Mi chino si du te e cerco quel bacio che sempre mi negi, per un istante mi fissi, le labbra si schiudono, la mi alingua cerca la tua. Mordi le mie labbra con forza. Ti afferro per un braccio e con una torsione lo giro, sul mo labbro una goccia di sangue, la prendo con la lingua, è dolce. Per reazione una sberla molto forte centra in pieno il tuo culo. Il colpo ti fa spostare in avanti. A labbra strette ti dico: "e chi se ne frega, vedranno la mia puttanella all'opera", "aaaaahhhh, laciami mi fai male". Non ascolto le tue parole. Col braccio dietro la schiena non puoi reagire, il tuo culo a contatto con il mio cazzo, "non qui ti prego", ma la mia mano già sta slacciando la cintura del blue jeans. Cerchi di divincolarti, con i tacchi mi sferri un calcio che mi centra su uno stinco. Resisto al dolore e continuo a slacciare il tuo pantanlone. A fatica riesco ad abbassartelo fino alle ginocchia, tu continui ad essere recalcitrante, ma pian piano, quando senti la mai mano carezzare il tuo caldo culo, ti calmi ed inizi a mugolare.
Le mie dita scorrono lungo il solco delle tue natiche e scendono fino alla tua figa. Le dita che scostano lo slip e si insinuano nelle labbra: Il cescpuglio di peli si è già imperlato di gocce del tuo piacere, sei già calda. Affondo due dita dentro la tua figa. Nonostante la tua voglia ti muoi coi fianchi. Le dita che assumono una posizione dolorosa, le ritraggo e immediato "sciaffff" uno schiaffo centra le tue cosce. Con rabbia ti stappo lo slip di dosso, senti la stoffa tirare con forza sui fianchi finchè il sottile lembo di stoffa cede di colpo. Lo senti mentre scivola via infilandosi tra le labbra del tuo sesso. Lo porto al naso, intenso profumo di te.
Le dita ritornano a solcare la tua figa ed ritornano a scoparla. Sei un vero lago adesso, un piacevole suono accompagna quei movimenti. Mi assecondi nei movimenti e ti spingi indietro per aiutare la penetrazione.
Un vocio interrompe il nostro incontro. "Cazzooooooo, le  mie colleghe. ti scongiuro. Ti prego, lasciami andare".
Sfilo le dita dalla tua figa gonfia e lascio il tuo braccio. Tu rapida ti ricomponi, la fronte sudata. Oramai le voci sono vicine, ti infilo un dito in bocca prima di scostarmi da te, la tua bocca  succhia, la lingua carezza il mio dito mentre lo sfilo. In una mano ho ancora il tuo slip rotto.
Appena in tempo entrano nella stanza le tue colleghe. mentr etu riprendi il tuo posto.
"A-allora ci vediamo la porssima volta Enrico, e grazie di essere passato" dici con voce tremante mentre entrano in stanza. Ti guardo sorridendo e sorridendo nei loro confornti. Guardi le colleghe poi guardi me, intimorita in cosa io possa dire. Mi vedi portare un dito alla bocca, "alla prossima allora", lecco il dito guardandoti dritta negli occhi e, girandomi verso le tue colleghe, "signore...? Buon prosieguo". Stupite guardano prima me e poi si girano verso di te. Ti fai rossa in viso e mi osservi uscire dalla stanza. Un tonfo di qualcosa che cade. Fai appena in tempo a vedere lo slip che vola nel cestino dei rifiuti.
 

mercoledì 9 novembre 2011

Chris, la prima volta da schiava

Seduto al bar del "Old Naples", poco meno di 200 km da Miami, sorseggio placidamente la mia birra, nel locale un frastuono ed un vociare di donne che si divertono, sembrano delle amiche che festeggiano chissà cosa quando qualcuno mi urta facendomi cadere addosso la birra, "ma porca zozza, ma guarda te...", impreco in italiano, assorto nei miei pensieri, mi giro per vedere chi è questo imbecille e... "Sorry", una voce femminile si scusa con me. Una donna sui 35 anni o giù di li. Bionda, un gran bel sorriso e dei magnifici occhi di smeraldo.
Sentendomi parlare in italiano si scusa di nuovo con me "scusa, mi dispiace, sei italiano? Io sono Chris, piacere" e con un sorriso disarmante mi porge la mano in cenno di saluto.
Impossibile rifiutare ad un sorriso come quello, "ciao, non ti preoccupare fa nulla, è solo birra", la fisso dritta negli occhi, un lieve sorriso che subito scompare dal mio volto, continuo a fissarla, dritto in quegli occhi verdi. Allungo la mano e, come mio solito, stringo con decisione sentendo la sua esile mano quasi scricchiolare nella mia, abitudine mai persa, adesso sono io a scusarmi, "scusami, forse ho stretto un po troppo", lei sorridendo "Wow che presa! Sei solo? Sto festeggiando il mio compleanno con le mie colleghe di ufficio, ti va di bere qualcosa con noi? Sai non è facile trovare un italiano con cui parlare. Dai, vieni così avrò modo di sdebitarmi con te", e, tenendomi ancora per mano mi invita a seguirla. Non dico nulla, mi alzo e la seguo. Le sue amiche mi vedono arrivare tenuto per mano da lei, e iniziano a parlare tra di loro, facendo degli apprezzamenti e delle battute che io non capisco bene. Lei mi presenta come un italiano che si trova li in vacanza li. Così ho conosciuto Chris.
Quella serata abbiamo chiacchierato molto, nonostante fosse la festeggiata.
Ha trovato più volte il tempo di liberarsi delle sue colleghe che facevano un baccano d'inferno, divertendosi come matte nel piccolo locale per stare a parlare con me, in italiano.
Il mio modo di fare, calmo e distaccato, la voce dal tono basso, estremamente tranquilla ti ha affascinato da subito.
Più volte sei rimasta li a fissarmi mentre eri con le amiche.
Mi hai invitato a Miami, a bere qualcosa, soli. Ci siamo scambiati i numeri di cellulare e, quando la sera sei andata via, ci siamo salutati,non te lo aspettavi, t'ho stretta a me e le t'ho dato un bacio sul collo, vicino all'orecchio, mentre inspiravo a pieni polmoni per portare con me, nella mia testa il tuo profumo.
Sei rimasta molto colpita da questo mio saluto e languida mi ha lascito fare. Per tua fortuna non c'erano le tue amiche in giro, si erano già avviate alle loro macchine. Son rimasto sulla porta del locale mentre andavi via lenta e "sconvolta". Continuavi a girarti per vedere se ero ancora li.
Son passati alcuni giorni, quasi dimentico di quella serata piacevole quando sento squillare il telefonino. Guardo il display, un numero a me sconosciuto, "chi cazzo è stavolta", rispondo con tono scocciato "pronto", per alcuni secondi nessuna voce dall'altro capo, solo un respiro e rumore di fondo, "pronto!", sto per riattaccare quando la tua voce "Ciao, sono Chris, ti ricordi di me?", un flashback e ripercorro attimi di quella strana serata passata in quel pub affollato.
Iniziamo una lunga chiacchierata, che termina con la promessa che il giorno dopo ci saremmo incontrati, mi dai appuntamento a .....
Il giorno dopo puntuale mi faccio trovare all'appuntamento, il caldo si fa sentire nonostante sia da poco iniziata l'estate. Mi giro intorno cercando di vedere quella splendida donna dai capelli biondi. Via vai di gente, di tutti i tipi e tutte le razze in un turbinio di colori e suoni.
Un clacson attira la mia attenzione, la bionda chioma, quel sorriso che ricordavo con piacere e, sopratutto quegli occhi di smeraldo mi fissano con intensità. Ricambio il sorriso e lentamente mi avvicino, "vieni, sali, andiamo a bere qualcosa". Non vedo l'ora di andar via da quella confusione, di scappare da quel marasma di gente che affolla la strada. Mi fiondo in macchina e nuovamente, senza che te lo aspettassi, ti bacio sul collo, come quella sera.
Sembra ipnotizzata, non sai che fare, il respiro affannoso, le mani che continuano nervosamente a stringere il volante.
"Dove mi porti?", chiedo con voce tranquilla dopo quel saluto. Attimi di silenzio, poi, inaspettatamente mi dici "a casa mia".
Nella tua mente un frase che rimbomba "Cosa cavolo sto facendo, uno sconosciuto mi bacia sul collo ed io, stupida che faccio? Lo porto a casa mia?, Chris tu sei matta". Un sorriso e imbarazzata parti, quasi andando a scontrarti con un'altra auto che incrocia la tua strada.
"sempre così quando parti?" dico ridendo. L'imbarazzo del momento ti fa ammutolire, la mia mano che carezza i tuoi capelli. Sei in bambola, non sai più che fare che dire, gocce di sudore imperlano la tua fronte. Curioso mi guardo intorno attratto dalle novità di questa città a me sconosciuta.
Lentamente ti sciogli e, mentre camminiamo, inizi a illustrarmi le varie cose che incrociamo. Attento ascolto tutto ciò che dici.
Ad un certo punto iniziamo ad allontanarci dal centro e ci avviamo verso una serie di isolati con tante case basse, tutte col giardino davanti. Ragazzini che giocano sul prato, e una calma ed un silenzio sempre maggiore ci allontanano dal caos del centro.
"speriamo di non incrociare nessuno che conosco, Chris augurati che non ci siano occhi indiscreti nei paraggi, chissà cosa penseranno di me", pensierosa ad un tratto sei diventata silenziosa mentre percorriamo questi placidi viali.
Imbocchi un vialetto e fermi la macchina davanti ad un garage di una abitazione, una villetta, tipico stile americano, col patio sul davanti ed il prato ben curato. Intono a noi nessuna anima viva. Guardi con attenzione negli specchietti prima di scendere. veloce ti avvii, "vieni, presto".
La cosa si fa assai intrigante, mi guardo intorno curioso e veloce ti seguo. Entro in una bella casa, molto luminosa, appena entrato mi giro e ti vedo mentre dai una ultima occhiata fuori.
Chiudi la porta alle tue spalle e ti poggi alla porta, continuo a guardarti divertito, ti vedo tirare un sospiro di sollievo mentre, testa rivolta al cielo chiudi gli occhi. "Paura di essere vista?", la mia voce ti fa trasalire, rimani li, imbambolata, mi guardi mentre continuo a fissarti, balbetti qualcosa, non sai cosa dire. "Allora? mi offri qualcosa da bere?", dico sorridendo per rompere quel tuo momento di imbarazzo, "si, certo, prego accomodati nel salone, la stanza qui a destra, io vado a posare un momento queste cose", dici mostrandomi la borsa, "ti raggiungo subito", e mi sorridi di nuovo.
Veloce scappi su per le scale mentre io entro in quella stanza. Una sala molto grande con delle enormi vetrate ricoperte da tende, un divano a centro della grande stanza e davanti ad esso un enorme televisore LCD. Mi accomodo sul divano, e aspetto con pazienza.
Il sangue che pulsa all'impazzata, il cuore che va a mille, il respiro affannoso, fai le scale due alla volta e, entrata in camera chiudi la porta alle tue spalle. Senti il cuore in gola, le labbra secche, "Chris che cavolo combini", ti dici mentre ti guardi intorno, lo specchio di fronte a te mostra l'eccitazione che ti sta sconvolgendo la mente, sotto la maglietta attillata fanno bella mostra ti se i tuoi capezzoli. Nonostante la stoffa che li ricopra sono già ritti e ti fanno male per l'eccitazione.
Butti la borsa sul letto e cerchi, con respiri profondi e prolungati, di riprendere il controllo della situazione. "cos'ha quell'uomo che ti attrae così tanto Chris, perchè, perchè l'hai fatto venire", pronunci quelle parole a bassa voce mentre ti guardi intorno, nello specchio la tua immagine riflessa, la gonna leggera che ti copre le gambe. Riapri la porta e scendi di nuovo, verso quella che sembra essere per te una attrazione fatale.
Ti fermi sull'uscio della stanza e, guardandomi, quasi sottovoce "eccomi" dici entrando con la testa bassa. Sai che non puoi sfidare il mio sguardo, camminando a testa bassa, quasi con la paura di disturbarmi, chiedi, con voce tramante "cosa prende da bere?". Senti i miei occhi su di te senti che ti stanno già spogliando.
"Bourbon, liscio, con qualche cubetto di ghiaccio", senti la mia voce alle tue spalle, ti giri e, alzando per la prima volta lo sguardo mi guardi, sono ancora seduto sul divano e ti fisso senza muovermi, "vedo che hai già capito come comportarsi con un Master", un brivido percorre la tua schiena, un fremito che ti scuote, i capezzoli che si rizzano immediati facendo bella mostra di se "NOOO, cazzo, e adesso? Se ne accorgerà di certo che sono terribilmente eccitata", vampate di calore ti fanno diventare rossa, "b-bene, bourbon con ghiaccio, prendo anche io la stessa cosa", ti giri verso il carrello con i liquori e riempi i bicchieri.
Una infinità di pensieri affollano la tua mente, tuo marito, i figli, quell'uomo seduto sul divano, una persona di cui sai davvero poco ma che ti attira irrimediabilmente.
Lentamente ti giri con il bicchiere colpo e me lo porgi, le mie dita che sfiorano le tue, un impercettibile sussulto ti fa vibrare tutta. "Sei eccitata, Chris, ed oggi scoprirai il motivo di questa eccitazione", la mia voce tranquilla mentre ti fisso dritto negli occhi. I capezzoli ti fanno male tanto son ritti e turgidi, perle si sudore adornano la tua fronte. Ripercorri quello che ci siamo detti due giorni fa, tutte le tue domande sul ciondolo che porto appeso al collo, sul mondo del bdsm. La tua curiosità era inesauribile, hai voluto sapere tutto di quello che può essere un rapporto tra master e slave ed oggi lo vivrai, per la prima volta. Automaticamente, quasi con la paura di sentire te stessa pronunci un "S-si, lo sono". Interrompi quel lieve contatto tra i nostri corpi e fai due passi indietro.
Sorseggio un po di liquore e, sempre fissandoti, "vuoi provare cosa vuol dire sentirsi slave, Chris? Lo vuoi vero?", non stacco lo sguardo dai tuoi occhi color smeraldo, "Chris, tira su il vestito e fammi vedere le tue magnifiche gambe". Per alcuni secondi non rispondi, mi fissi ammutolita, "e adesso, Chris! Adesso che fai?, quello sta aspettando una tua risposta" la Chris che cerchi non ti risponde, è ipnotizzata, non riesce a sentire la tua voce. lentamente afferri i lembi del vestito e il vestito inizia a salire. Senti il sangue pulsare nelle tempie, il cuore che batte a mille, il respiro si fa affannoso ma non riesci a fermarti, quel vestito che sale sempre di più e tu che non riesci a fermarti. L'abito sale fino a scoprire l'intimo. "Basta così", un ordine secco, non te lo aspettavi, il vestito calde di colpo ricoprendo il tuo corpo.
"Vieni quì, voglio la tua bocca!" mi vedi slacciare la cintura del jeans, mi guardi in silenzio, i tuoi occhi sono lucidi, "No, non farlo, non sai cosa può succederti, quello è un vero master non uno dei tuoi sogni Chris", ma Chris non ascolta quella vocina, Chris sta vivendo davvero quella che è sempre stata una sua fantasia, essere al cospetto di un master, lei che ha sempre avuto un carattere dominante, lei che ha sempre ottenuto tutto quello che voleva, lei che ha sempre "comandato", adesso viene "domata".
Ti avvicini a me e lentamente ti inginocchi davanti a me. "Niente mani, Chris", dico prendendo la tua testa tra le mani, "niente mani, o sarai punita", i tuoi occhi bassi, non dici nulla.
Mi rilasso poggiandomi allo schienale del divano, le mani allargate lungo lo stesso. Chiudo gli occhi ed aspetto te. Intorno a noi tutto tace, dall'esterno nessun suono sembra giungere, come se il mondo non esistesse. Solo io e te, solo Chris ed il master che ha sempre sognato.
Sento le tue mani sulle mie gambe, lentamente ti avvicini a me, non dico nulla, rimango fermo, sento le mani scorrere sulla stoffa, "Chris...", un monito ti giunge ma tu non ascolti, sei troppo abituata a condurre tu il gioco, sento le tue mani infilarsi nella patta. Un gesto rapido e le mie mani bloccano le tue. "NO!" dico secco. Mi guardi e un sorriso nasce sul tuo viso. Ti alzi e continui a fissarmi in segno di sfida. Ti blocco per i polsi e ti giro "ti piace sfidare, vero piccola? Ma stai scherzando col fuoco".
Tu non reagisci non opponi resistenza, volevi mettermi alla prova. Tiro su il tuo vestito scoprendo completamente il tuo culo, il perizoma in pizzo scompare tra le chiappe sode.
Ti tiro a me e ti faccio accomodare sulle me gambe, il tuo braccio dietro la schiena bloccato per il polso dalla mia mano. "Ecco, Chris, te la sei proprio cercata, contenta adesso?", attimi di agitazione. inizi a girare il capo a destra e sinistra, non hai il coraggio di parlare, aspetti solo quella che sarà per te una punizione.
"Conta Chris, conta!". "Sciafff", Uno schiaffo centra il tuo culo facendoti sobbalzare, "conta", non riesci a capire in un primo momento cosa io voglia da te, non sentendo nessuna tua risposta uno schiaffo ancora più forte centra le tue natiche, "CONTA!", stavolta hai sentito bruciare la pelle, e ancora quell'ordine, "conta, Chris, conta!".
La tua voce, flebile, "unooo", hai capito adesso cosa voglia il master da te, il respiro affannoso, non sai quanto ancora durerà quella punizione.
"Sciaffff", le natiche che ballano quando vengono centrate da un nuovo schiaffo.
"Due", adesso la voce esce chiara dalla tua bocca, ed io me ne compiaccio, hai capito, sei tu adesso la slave che hai sempre immaginato.
Un nuovo colpo centr4a il culo morbido, e subito, immediata c'è la tua risposta, "treee", le mie mani carezzano il tuo splendido culo, sento sotto le dita la pelle vellutata e calda, i colpi stanno facendo il loro dovere, sei sempre più sensibile, inizia a muovere il bacino mentre la mia mano ti carezza, "sciafff", un altro schiaffo, "quattroo", "sciafff", "cinque", le mie dita che scendono tra le cosce e spostano il perizoma. Sotto le dita il tuo fiore completamente rasato è già bagnato. appena le dita scorrono lungo quel solco inarchi la schiena e inizia a mugolare. "Sei calda Chris", le dita che affondano nel tuo corpo, "Uhhhhmmmm!!", chiudi gli occhi e ti lasci andare a quel piacere che non immaginavi, senti la pelle che brucia, ma sei eccitata da tutto questo. Inizia lentamente a godere di quelle dita che violano il tuo corpo dimenticando completamente quella che per te è una punizione, ti rilassi lasciando andare il tuo corpo. Le mia dita che abbandonano il tuo sesso e...
"sciaffff", sobbalzi, i capezzoli che ti fanno male, il colpo è stato forte questa volta "S-sssseeeeeiiiiiii", ti piace quel misto di piacere e dolore, non te lo aspettavi, è assai piacevole sentirsi "usata", senti i tuoi umori colare dalla tua figa, li senti che colano lungo le cosce. "Schiafff", un nuovo colpo fa aumentare quel tuo stato di eccitazione, senti un incredibile calore nel tuo ventre, "setteeeee". "Brava, hai imparato in fretta, sei davvero brava", la mia mano che riprende a carezzare il tuo culo arrossato. Un lieve contatto e non riesci a rimanere ferma, la pelle è diventata sensibilissima a qualsiasi contatto, ogni volta che la senti sfiorare mille scariche elettriche sembrano percorrere il tuo corpo.
Ancora un colpo ben assestato e tu "Otto", la mano che lascia libera la tua mano, e libera il tuo seno. Cerco i tuoi capezzoli e li trovo, li voglio.
Il morbido seno riempie tutta la mia mano, lo stringo e gioco con le dita coi tuoi capezzoli, li pizzico, li stringo, li strizzo. Gemiti di dolore e piacere nascono dalle tue labbra, la lingua che continua ad umettare le labbra. L'eccitazione di questa situazione è per te devastante, hai perso qualsiasi timore. L''unica cosa che vuoi, adesso, è godere e far godere il tuo SignorE.
Ogni tua terminazione nervosa è pronta a ricevere immediata gli stimoli che lui ti darà, e quegli stimoli, immediati arrivano. "sciafffff", un nuovo colpo sul culo oramai arrossato dai colpi, "noooovvvvveeeee", a denti stretti per il bruciore che senti sulla carne, "sciiiiaaaffffff", questa volta il colpo è stato davvero forte, da farti quasi mancare il fiato, lacrime fanno la loro comparsa nei tuoi splendidi occhi, respiri affannosamente, ingoi e poi...., calma, a continuare la tua sfida, "dieci".
Nonostante sia stata per te la prima volta e nonostante io abbia voluto metterti alla prova hai ubbidito senza fiatare e senza fiatare hai contato tutti i colpi che ti ho dato.
"Ora basta, la punizione è finita", faccio cenno di alzarti. Tu vista la posizione in cui ti trovavi scendi dalle mie gambe rimanendo in ginocchio di fronte a me. Carezzo i tuoi biondi capelli e sorridendo ti bacio, un leggero bacio sulle tue labbra. "Sei stata brava Chris", rimani ferma e, fissandomi sorridi a quel complimento, il culo ancora scoperto, sei felice, Chris si è sottomessa per la prima volta e le è piaciuto. Credi che tutto sia finito ma non è così, dimentica di quello che ti avevo chiesto mi vedi riallargare la cintura e sbottonare la patta. "La tua bocca Chris, la tua bocca, e ... senza mani". Mi guardi e dopo un istante vedo le tue mani spostarsi dietro la tua schiena. Lentamente ti abbassi in avanti e avvicini il viso al mio addome, la maglietta è ancora tirata si e tu inizi a baciare il mio addome. Sento calde le tue labbra sulla mia pelle. Respiri profondamente, vuoi vuoi riempirti col profumo di quell'uomo che ti ha sconvolta. La bocca che continua a baciare quella pelle scendendo sempre più giù.
Ti aiuto e slaccio completamente la cintura e apro la patta. Ti allontani da per facilitarmi nel compito. Calo i pantaloni rimanendo solo col boxer addosso, il cazzo che inizia a farsi vedere sotto la stoffa. Ti riavvicini e, sempre con le mani dietro la schiena, afferri il bordo del boxer con i denti, cerchi di tirarlo giù. Con un po' di difficoltà riesci nel tuo intento ed il mio membro, oramai quasi completamente in erezione, è libero. Eccolo, adesso è a pochi centimetri dalla tua faccia.
Sento la tua lingua, un lieve tocco lungo l'asta, inizia pian piano a baciarlo e leccarlo. La bocca che lo carezza in punta, non hai il coraggio di fare quel gesto, poi le tue labbra si schiudono ed un cazzo entra nella tua bocca, ma non è quello del tuo uomo.
Sento la lingua che lo carezza nella tua calda bocca. e mie mani prendono la tua testa e ti guidano in gesti di piacere. Lentamente il membro entra sempre più profondamente nella tua calda bocca. Tu mi lasci fare e con avidità ingoi tutto il mio cazzo. Rivoli di saliva scendono lungo il mio cazzo
"DIMMELO", immediatamente mi implori, "voglio sentirti dentro di me...ma so che non lo farai...voglio sentirti muovere dentro e darmi piacere ma so me lo negherai", ti fermi per alcuni, interminabili secondi, mentre mi fissi dritto negli occhi, cerchi una risposta che non ti do, che sai che non ti darò.
Quando vedi che continuo a tacere alle tue richieste, prorompi in una implorazione, "allora per lo meno voglio la tua sborra, voglio sentirti in bocca, voglio sentire il tuo sapore. Voglio sentire che vieni".
la mia cappella si ferma, si poggia alla tua bocca, vedi che mi lascio andare e mi spingo con la testa all'indietro.
Mi guardi in silenzio e "oddioooo, Chris che stai combinando", non riesci a completare i tuo pensiero che: "te lo sei meritato, mio smeraldo", la Chris più intraprendente prende il sopravvento e perde ogni timore, "me la daiiiiii, me la dai!!!!!!!!!!" e sorridendo aggiungi "grazie".
Ti lascio fare, sento la tua lingua saettare proprio sotto la cappella, il punto più sensibile per un uomo. Inizi a muovere la lingua veloce mentre il mio membro inizia a vibrare. I miei muscoli si contraggono, sto per venire, ti afferro per la testa e ti metto la cappella in bocca, solo la cappella, tu cerchi di affondare ma io ti trattengo, senti il mio cazzo pulsare nella tua bocca, nella tua mente mi implori "ti prego, ti prego", la cappella si gonfia e si ingrossa, ti sta riempiendo la bocca.
Ancora i tuoi pensieri implorano quel piacere che hanno cercato fino ad ora, "Dammela", la tua lingua che non smette di leccarla, le prime gocce di intenso piace iniziano a farsi riconoscere dalla tua lingua. Ti fermi, "oddio", sei pronta ad accoglierlo. Un fiotto caldo prorompe e riempie la tua bocca, le mani ti tengono ferma sul cazzo.
"Non perderne nemmeno una goccia, guai a te se una sola goccia viene persa", un fiume caldo ti riempie e tu avida ingoi tutto, "mmmm si ingoio tutto, grazie! Cristooooooo ti sto anche ringraziando, ti odio ma ti voglio", queste emozioni forti e continue non ti fanno più ragionare sei completamente in mia balia, "tu mi "vuoi", le mia parole ti colpiscono con una violenza inaudita, "ma hai visto cosa ho fatto?????", ti domandi sconvolta. "Mamma mia, cosa mi hai fatto fare" domandi poi, rivolta a me.
"Perchè? Non volevi godere? Ed io l'ho fatto per te" dico con calma mentre continuo a carezzare la tua bionda chioma.
"Chris, questa è la nostra prima avventura assieme, visto?", alzi lo sguardo e guardandomi fissa pronunci, quasi sottovoce, "si, tu mi hai fatto perdere la testa.
ma tu?....." domandi timorosa di una mia risposta.
"Ho goduto da matti, ma sai che debbo rimanere in me, non posso farmi sfuggire le cose di mano". Ti poggi col viso sul mio ventre e aggiungi con voce tremante, "perderai mai il controllo?"
Lunghi attimi di silenzio, un tempo che per te sembra infinito, alla ricerca di quella risposta che sai quale sarà.
Io e te, soli in quella stanza, intorno a noi solo silenzio. Guardandoti negli occhi, "tra qualche giorno tra me e te ci saranno migliaia di chilometri di distanza ma faremo sesso come due amanti".
Quelle parole di gelano il sangue, "No, ho il terrore di essere scoperta e adesso che lo dici non so se succederà di nuovo. Forse anche così, dietro lo schermo so che potrai prendermi come vorrai ed io non avrò modo di resistere, non potrò fermarti".
Ti guardo un pò interdetto, "Dici? tu lo vuoi fare, non solo io".
Attimi di silenzio, la tua mente non sa cosa sta succedendo, cosa ha fatto quell'uomo alla Chris che credevi di conoscere, "lo so ma...."
non ti faccio finire il tuo pensiero, mi avvicino a te e delicatamente ti bacio sulle labbra, mi lasci fare e accetti quel bacio, un bacio che sigla un patto tra me, e te.
"Io sono il tuo SignorE. e tu il mio smeraldo, tu sei mia, ricordalo Chris!
Ti siedi sul divano mentre io mi ricompongo. Rimani in silenzio a guardarmi mentre esco dalla stanza.
La porta che si apre, un rumore sordo, lo sguardo fisso alla porta, nessun rumore giunge più alle tue orecchie, adesso c'è solo il silenzio, adesso c'è solo Chris, "il suo smeraldo".

L'iniziazione

Seduto comodamente in poltrona sorseggio un bicchiere di brandy stravecchio in attesa della tua venuta.
Metto su della musica e mi rimetto comodo, la stanza è silenziosa, solo il piano di Bill Evans a riempire l'aria di note.
Sento una chiave entrare nella toppa, alcuni giri di essa e la porta si apre.
Sei arrivata puntuale, sai che non amo aspettare. Il ticchettio dei tuoi tacchi si avvicina lungo il corridoio, la porta si apre, sento la
tua voce tremante, "Signore, ci siete? Posso entrare?".
"Vieni pure puttanella". Entri nella stanza a testa bassa, non hai il coraggio di guardarmi, "Spogliati".
Ubbidisci senza fiatare, sbottoni la tua camicetta e la sfili lasciandola cadere a terra.
Le mani che si accingono a sbottonare la gonna, la zip che va giù ed anche la gonna cade ai tuoi piedi.
Rimani con le calze ed il perizoma in pizzo, "Raccogli e metti le tue cose a posto, non mi piace il disordine, puttanella".
"Abbiamo un ospite particolare oggi", "ospite? ...come ospite?" dici esterrefatta.
"Si abbiamo un ospite particolare, adesso togli il reggiseno e lo slip e riponi tutto in ordine. Poi stenditi sul letto"
Ubbidisci senza discutere, slacci il reggiseno e, all'atto di togliere gli slip ti giri per non farmi vedere il tuo sesso.
"La vergogna di mostrarti nuda a me non ti è mai passata" dico ridacchiando, "si..." dici sottomessa abbassando il capo e sentendo il mio sguardo su di te.
"Vieni qui" ti ordino secco. Al sentire la mia voce sussulti, ti giri e, coprendoti il sesso con una mano ti avvicini.
"Sempre così, vero? Hai sempre vergogna di mostrarti al tuo signore" dico guardandoti dalla mia posizione, comodamente seduto in poltrona.
Chini ancor di più il capo, "si, Signore", "girati e chinati in avanti" dico con tutta calma.
Rimani per un istante i silenzio poi... "devo?".
Stizzito rispondo con rabbia alla tua stupida domanda, "che cosa lo dico a fare allora, puttanella, certo che devi".
Immediatamente esegui il mio ordine e ti abbassi in avanti portando le mani alle ginocchia.
Ti guardo mentre rimani in quella umiliante posizione, mi alzo dallo schienale della poltrona e con entrambe le mani ti allargo il culo.
Allargo completamente le tue chiappe, senti il buchetto tirare.
Un lieve suono, segno del digsagio che provi esce dalle tue labbra, "ah".
Vedo aprirsi davanti a me anche le labbra della tua figa carnosa, un suono piacevole e le labbra si schiudono mostrandomi il rosso vivo del tuo sesso.
Sei già baganta, il luccichio dei tuoi umori è già evidente. "Sei sempre in calore, puttanella eh!"
Le parole che quasi ti muoiono in gola, la voce tremante "si, signore".
Senti due delle mie dita affondare nel tuo corpo, "ah!", mugoli mentre esse penetrano il tuo corpo.
Sei calda,gli umori subito ricoprono le mie dita, completamente, facilitandomi nel compito.
Le tiro fuori e ne assaporo il profumo, "profumo di femmina", nella mia mente risuonano queste parole, "profumo di femmina".
Quando hai sentito le mie dita ti sei irrigidita, e solo adesso che le ho tirate fuori per un istante ti rilassi.
Non fai a tempo a tranquillizzarti. Hai il cuore che pulsa a mille, senti la mia mano che riafferra il tuo culo e subito dopo, le mie dita che di nuovo lo violano.
"AH!!", questa volta l'urlo prorompe dalla tua bocca deciso, senti le dita che allargano lo sfintere penetrandolo, poi, quelle due dita si spostano all'esterno dilatandoti il culo.
Lo apro, dilatandolo per un paio di centimetri, "AHIA", ancor più forte è l'urlo che emetti.
Ti irrigidisci sentendo così ancor più dolore, "rilassati, cagna, tra poco dovrai usarlo. Ma non ti preoccupare, non sentirai tanto dolore".
Sfilo le dita dal tuo culo e lo vedo lentamente richiudersi. Giri il capo verso di me e con aria di domanda mi dici "No, signore...non vorrai usarlo...".
"Troia, non te lo faccio rovinare, non sono stupido, vai sul letto muoviti". "S-si Signore" e rapida ti avvii verso il talamo.
Ti accomodi sul letto e ti stendi, rimani immobile, le gambe chiuse, le mani sul ventre. Fissi il soffitto in attesa.
"Pancia sotto", ti ordino dalla mia comoda poltrona. "Subito" rispondi svelta. Ti batte forte il cuore, ti giri lentamente e rimani immobile,
le mani lungo i fianchi.
"Allarga le cosce", un nuovo ordine secco ti fa trasalire. Ubbidisci immediatamente, "s...si..".
Addosso ti sono rimaste solo le calze autoreggenti, mi avvicino a te, mi metto al tuo fianco e con una mascherina copro i tuoi occhi.
Carezzando il tuo dolce viso, mi chino e ti bacio sul collo, vicino all'orecchio.
Sei intimorita, senti un rumore metallico, non vedi quello che succede. Trattieni il fiato per sentire meglio e capire di più.
Ti prendo per i polsi e li porto sulla tua testa, ti lego al letto con delle manette.
"..no Signore, per favore" inizi a piagnucolare, "zitta o il tuo culetto se la vedrà con mio cazzo".
"Sto zitta, meglio di no, sarebbe troppo doloroso", i tuoi pensieri ti portano a più miti consigli e silenziosa ti lasci legare.
Due cavigliere in cuoio si stringono intorno alle tue esili caviglie, la sensazione che provi e di impossibilità a reagire a qualsiasi cosa.
Ti si blocca quasi il respiro in gola, adesso sei completamente immobilizzata, con le cosce aperte.
Hai il presagio di qualcosa di importante, il sesso esposto alla vista
altrui e tu, tu non puoi far nulla per coprirlo.
"Vieni, adesso puoi entrare", la mia voce rompe il silenzio degli ultimi minuti.
La porta si apre cigolando con un rumore sinistro, lentamente, un suono che sembra durare una eternità.
Inizi ad agitarti, provi a liberarti senza riuscirci. "No signore, chi c'è, no per favore", sai di essere in mostra.
E sai di non poterci far niente. Il sangue pulsa nelle tempie, gocce di sudore imperlano la tua fronte, passi si avvicinano a te.
"Puoi carezzarla, non aver timore" dico al mio interlocutore con calma, "è tua adesso".
"NO, chi c'è?", nella tua voce il terrore, la paura. Ti agito, tiri forte con le braccia.
Una mano delicatamente ti tocca i capelli, ti carezza la testa.
"Sei tu Signore?", parole che implorano, "NO", rispondo secco.
La mano timorosa per un attimo si ritrae, "è tua" dico all'indirizzo di chi ti carezza. Senti la mia voce arrivare da un'altra parte della stanza.
"Chi è Signore, chi è?", non ti rispondo, un cenno di assenso con la testa mi fa capire che adesso è convinto.
Senti solo silenzio, un silenzio assordante. La mano che si posa sulla tua schiena, è calda e tremolante, inizia delicatamente a carezzare la tua pelle.
I muscoli del tuo corpo si irrigidiscono a quel contatto, contrai la schiena, la mano inizia a scendere sempre di più.
"No Signore, chi è, chi c'è qui con noi?", ancora la tua voce rotta dalla paura. Le dita si fermano per un attimo proprio prima di arrivare sul tuo culo.
Quelle tue parole per un attimo lo hanno bloccato, si gira verso di me, mi guarda in silenzio in cerca di una mia risposta.
"Guai a te se parli di nuovo puttanella!", gli faccio un cenno di proseguire.
Rimani zitta, non rispondi, le esili dita iniziano a toccare il tuo culo. Mani inesperte carezzano le tue natiche.
Muovi il bacino a destra e a sinistra, non vuoi quelle carezze.
Vorresti sapere chi è, com'è fatto. Se uomo o donna.
Se è nero o bianco. Vorresti sapere cosa vuole da te.
Le dita iniziano a indagare scorrendo nel solco del tuo culo, senti che mi alzo.
Passi si avvicinano, mi siedo sul letto accanto a te. Ti afferro per i capelli "Fai la brava Paola".
Vorresti parlare, chiedere, ma hai paura. "AHI,....s...si. Signore". Ti calmi e mentre io accarezzo la tua testa.
Ti rilassi, senti quelle esili dita che indagano sul tuo corpo. I polpastrelli carezzano il tuo culo.
"Perché si sofferma così sul mio culo, chi è, cosa vuole", pensi mentre senti quel contatto.
Le dita scendono sempre più giù, le senti mentre solcano le labbra della tua figa.
Ti scappa un "AH!" dalla bocca...., per tutta risposta ti bacio, riempiendo la tua bocca con la mia lingua.
Quelle dita hanno preso coraggio, si insinuano nel tuo corpo sondando quel morbido anfratto.
I tuoi umori colano abbondanti, per un attimo quelle dita si allontanano dal tuo corpo.
Quelle dita vengono portate alla bocca.
Qualcuno si sta spogliando, non sono io, io che continuo a carezzare la tua testa rimanendo a fianco a te.
Vestiti volano via, in testa a te preghi affinché tutto finito.
Qualcuno sale sul letto Preghi che non sia vero.
"Allargale bene il culo", consiglio a colui che è insieme a noi.
Senti di nuovo quelle mani, piagnucoli un "no...Signore..".
Un viso imberbe si infila tra le chiappe e senti una lingua penetrarti il culo, lecca con avidità.
Sento tutto il tuo culo bagnato.
"No, lì non voglio" pensi, ma non puoi dirlo, ti irrigidisci tutta.
Quella sensazione, quel viso imberbe ti ha fatto pensare ad una donna, "no, che schifo, una lesbica" altri pensieri prendono vita nella tua testa.
Anche quelle dita esili ti hanno fatto pensare che chi sia nella stanza sia una donna.
"una donna no, mi umilia troppo essere giocata da una donna", non vuoi essere presa da una donna.
Ti sentiresti troppo usata, troppo un oggetto, ma qualcosa di duro urta vicino alla tua cosce bagnandola leggermente.
Ancora pensieri che non riescono ad uscire dalla tua bocca, "no, forse è un uomo, speriamo non sia una donna con uno strapon".
"E' tuo, ti ho detto che è tuo, la puoi inculare senza problemi".
Miagoli ancora un "...no...signore...lì no", pian piano, quasi per non farmi sentire.
Qualcuno monta si di te, non è molto pesante. Hai il culo tutto insalivato, senti qualcosa che preme al suo ingresso.
Stringi i pugni e gridi, forte, "NOOOO!"
Una sberla ti centra in pieno viso, scompigliando tutti i tuoi capelli.
"Che cazzo strilli, cagna", urlo nei tuoi confronti.
"Ahiaa", lo schiaffo ti ha preso alla sprovvista, ti metti a piangere ma non fai in tempo a riprenderti, a capire cosa stia succedendo che quel cazzettino, sembra un grosso dito, ti entra nel culo ed inizia a scoparti freneticamente.
"Una vacca come te è avvezza a ben altre misure, vero cagna?" sussurro nel tuo orecchio.
Dalla bocca ti esce un "ah ah ah ah" ritmico con i colpi che subisci e rispondi alla mia domanda.
"Si signore, è piccolo. Senti che mi sto muovendo al tuo fianco, non puoi vedere cosa succede.
Il cazzettino continua a scoparti nel culo, scopa freneticamente, come fanno i giovani alle prime armi.
Ora affonda di più ma non fa male, quel piccolo cazzo ti penetra completamente senza difficoltà.
Per te è solo più imbarazzante. Entra nel tuo culo riempiendolo fino alle palle, chi ti sta scopando lo infila a fondo. Lo senti ansimare sopra di te.
Senti il profumo del mio cazzo vicino alla tua faccia, "apri bene la bocca" ti ordino.
Ti giri verso la mia voce e allarghi le labbra più che puoi. Senti il mio cazzo che, a fatica entra nella bocca spalancata.
Ti afferro per la testa ed inizio a scoparti lentamente in bocca, ti senti un oggetto, una schiava da sesso.
"Ecco come devi scopare, tu vai troppo in fretta", ti senti come una vera troia, molto porca.
Per un attimo quel cazzetto si ferma nel tuo culo, senti che pulsa, e la cosa ti eccita molto. Io intanto ti inizio a a scoparti in bocca lentamente, la cappella che scompare nelle tue labbra, usi la lingua per darmi più piacere, mentre col bacino dai il ritmo al cazzetto, andandotelo a prendere, su e giù, su e giù.
Le mie mani che ti tengono la testa e di tanto in tanto affondo il mio cazzo completamente nella tua bocca, quasi soffocandoti.
Ricambi succhiando forte. Bave di saliva ricoprono completamente il mio membro.
Oramai sei andata, non riesci più a trattenere il tuo piacere "voglio dare piacere a tutti e due", "voglio farvi sapere quanto sono porca", ma le parole si strozzano in gola, solo gemiti, gemiti di piacere. Sei eccitatissima, vuoi godere anche tu vorresti essere libera ma non puoi e la cosa ti arrapa ancora di più.
Il cazzetto di inizia a scopare con maggiore vigore, segno che non resisterà ancora per molto, intanto tu inizia a mugolare, usi la lingua bene per farmi venire assieme a lui.
L'impeto con cui ti riempie il culo aumenta ancor di più alla vista del mio cazzo che scompare nella tua bocca.
Oramai non resisterà ancora per molto, sfilo il cazzo dalla tua bocca, uno schiocco mentre tu cerchi di succiare ancora con forza e la cappella che si poggi sulle tue labbra.
La tua lingua inizia a saettare, so che questo ti piace, sei bravissima con la lingua.
Lavori di lingua e aspetti.., a quella vista quel cazzettino si irrigidisce e... "AHHHHHHHHHHRRRGGGGGG!!!!!!"
Senti un fiotto caldo riempirti il culo, senti che vibra mentre ti riempie.
Un corpo si accascia su di te con tutto il suo peso, sei immobilizzata completamente. Quel corpo continua a vibrare mentre svuota le sue palle nel tuo culo rimanendo ancora duro dentro di te. Gli ultimi colpi più forti per svuotarsi tutto.
Lo senti ansimare accanto al tuo viso mentre la mia cappella rientra di nuovo nella tua bocca, apri la bocca vogliosa, mugoli.
Vuoi sentirmi godere, succhi, la lingua che schiocca, baci la cappella cercando di succhiare quel cazzo che è alle porte della tua bocca.
Lavori delicatamente con lingua e succhi con forza. La lingua che, da sola, cerca il punto giusto per darmi piacere.
Ti afferro per i capelli, "cagna vuoi che ti venga in bocca, vero?", alzi lo sguardo a cercare il mio e fai cenno di si con la testa.
"Voglio sentire la tua voce", dico con calma, "si signore, voglio che tu mi venga in bocca".
"Gridalo, gridalo" ti urlo, "fai sentire a tutti che vuoi che ti venga in bocca, urla che sei una troia".
"SBORRAMI IN BOCCA SIGNORE"
"SONO UNA TROIA, GODIMI IN BOCCA"
"Allora tira fuori la lingua, puttanella" ti ordino, "muoviti".
Spalanchi la bocca, tiri fuori la lingua. Intanto sento lo sperma che ti cola fuori dal culo.
Poggio la cappella sulla tua lingua mentre inizio a segarmi, rimani ferma, immobile, in attesa dello schizzo caldo.
La lingua che morbida carezza sotto la cappella facendomi arrivare con maggiore velocità.
Senti il cazzo che pulsa, senti che sto per venire e rimani ferma. A bocca aperta, con la lingua fuori.
Stringo con forza il mio cazzo per non schizzarti il mio seme fino in gola e lentamente faccio colare fuori le gocce del mio piacere sulla tua lingua.
Prima una goccia, puoi uno, e poi due - tre getti, densi e rapidi.
La tua lingua che inizia a riempirsi del mio seme, adesso hai la lingua completamente piena.
La ritiri per bere tutto il mio sapore, per goderti tutto il mio amore.
Chiudi la bocca, deglutisci. La riapri per pulirmi bene il membro.
Lentamente chi è addosso a te si sta riprendendo mentre il cazzetto oramai moscio ti esce dal culo.
Si alza e si toglie dal tuo copro sudato, le cosce aperte ed immobilizzate. Lo sperma che ti esce dal culo e cola nella tua figa aperta.
E' freddo, fastidioso, è imbarazzante per te quella situazione adesso.
Mi stacco da te e senti le mie dita che si insinuano nel tuo culo, per poi scendere nella tua figa.
Non riesci a capire cosa io stia facendo ma hai ancora tanta voglia.
Con le dita raccolgo lo sperma che ti ha riempito il culo, ne ho le dita completamente coperte.
Un attimo, le dita che sia allontanano e fanno la loro comparsa nella tua bocca.
"Finisci di pulire tutto, puttanella", lecchi le dita, senti sapore di sperma, le succhi come se facessi un pompino.
Senti sapore di sperma misto ai tuoi umori, le mie dita affondano fino in gola spingendo quasi con violenza.
Per la prima volta senti una voce che non è la mia, "Posso andare adesso?", una voce quasi infantile, di un ragazzo.
Te ne eri quasi dimenticata, "vai" gli dico, ancora rumore di passi e senti la porta che si richiude.
"Padrone, per favore, posso vedere chi è stato?", mi dici implorante.
"NO!" è la mia risposta.
Solo in quel momento ti libero dalle manette e dalle cavigliere, "ahhh, libera...", adesso ti senti rassicurata. Tutto è finito oramai.
Ti giri sulla schiena, "che male stare nella posizione" dici sottovoce, quasi timorosa che io possa sentirti.
"Signore....avete pensato a voi due....ma mi avete fatto venire una voglia.....", dici con aria sorniona e lasciva mentre allarghi le gambe toccandoti la fica e il seno.
"Vuoi venire? fallo allora", da un cassetto tiro fuori un grosso fallo di gomma, "scopati da sola" aggiungo mentre ti passo quell'oggetto.
"Perché non richiama l'altro uomo....così in due...sarebbe più bello" aggiungi mentre prendi il grosso dildo.
"Sono io che decido come tu devi venire, puttanella", sei troppo calda per aspettare, ed inizia a scoparti con quell'oggetto senza sentire più quella vergogna che ti attanagliava.
Mi alzo dal letto e mi siedo sulla poltrona davanti al letto.
"Fammi godere lo spettacolo"

E' giunto il tuo momento, puttanella!

Come tutte le mattine passo mi trovo a passare sotto il tuo ufficio. Sono oramai tre giorni che ti vedo arrivare di buon ora. Sotto il pesante soprabito indossi una lunga e pesante gonna. Veloce entri nell'ingresso senza girarti indietro.
Proprio a due passi dall'ingresso vedo un posto per parcheggiare, è assai difficile trovarne. All'ultimo istante prendo la decisione, metto la freccia e parcheggio.
Chi era dietro di me mi suona nervoso, non si aspettava quella frenata brusca. Non mi giro nemmeno, dopo alcuni se ne va sgommando, "fanculo" sussurro mentre scendo dall'auto. Le foglie gialle degli alberi tappezzano come un caldo tappeto il marciapiedi. Nell'aria odore di freddo e nebbia.
"E' giunto il tuo momento, puttanella!"
Era qualche giorno che non ci si sentiva, dopo l'ultima tua sfuriata. Mi hai attaccato il telefono in faccia senza complimenti dandomi, come tuo solito dello "STRONZO", si,  urlandolo al telefono. Ma nella tua voce si notava un senso di gratificazione e piacere per l'ultimo incontro. Sorridevo pensando alla cosa ma allo stesso tempo rimuginavo quale potesse essere, la migliore punizione da infliggerti.
Mi tornava alla mente quel tuo magnifico lui, e, riguardando un video, quel video in particolare, in me è montata la voglia di rivederti per darti la lezione che meriti.
Veloce entro nell'androne del palazzo. A quell'ora non c'è quasi nessuno, salgo rapido le scale, "speriamo sia aperta la porta, altrimenti la sorpresa per te non riuscirebbe". Arrivato al piano del tuo ufficio mi affaccio e scorgo la porta socchiusa. Lentamente la spingo, alla reception ancora non c'è nessuno. Tutte le stanza sono ancora nell'ombra, segno che ancora nessuno è arrivato. "Ottimo, proprio quello che speravo, adesso vedrai stronza! E' venuto il tuo turno". Sfilo dalla tasca la chiavetta usb, ci ho riversato quel video, in attesa dell'occasione giusta e l'occasione è arrivata. Con me ho portato anche un foglio con su stampato tutto quello che hai detto.
Silenzioso mi incammino nel corridoio buio verso la tua stanza. La luce arriva dalla tua stanza. Rumore di carte spostate ed il suono del pc che si avvia. Aspetto ancora qualche secondo, guardo l'orologio prima di entrare, c'è ancora una buona mezz'ora prima che i tuoi colleghi arrivino.
La porta è aperta, ti vedo mentre ti siedi ed inizi a digitare qualcosa al pc.
"Buongiorno... piccola", dico entrando ed immergendomi nella luce della stanza. Sussulti sulla sedia mentre ti butti all'indietro, ti vedo tremare, "stronzo, mi hai fatto paura cane", sei sbiancata vedendomi uscire dalla penombra, ti porti la mano al petto, "ho i cuore che mi batte a mille, bastardo!", sulla tua fronte compaiono perle di sudore. Mi avvicino a te, tu ti alzi, e intuendo quelle che potrebbero essere le mie intenzioni, cerchi di tenermi a bada, "cosa vuoi, cosa sei venuto a fare qui!". Mi porto l'indice alla bocca e ti faccio cenno di rimanere in silenzio, "shhhhh, lo sai che non mi piace fare casino", rimani ferma mentre ti giro intorno, sono alle tue spalle adesso, un brivido di freddo ti percorre mentre sussurro al tuo orecchio, il mio corpo poggiato al tuo, ne sento il calore, il mio inguine si poggia al tuo culo, morbide rotondità impossibili da dimenticare. Non ti scosti, rimani ferma conscia del piacere che quel contatto ti da. "Voglio farti vedere e leggere una cosa puttanella!". Appena pronuncio quelle parole mi spingi via, cerchi di dire qualcosa ma non fai a tempo, una sberla centra il tuo culo sodo. Ti passo la chiavetta, apri il video

"il tuo momento"


le nostre mani si scambiano quel piccolo oggetto, un contatto che potrebbe essere quasi un amplesso, le dita che si sfiorano, sentire ogni millimetro della pelle, ogni piega. schiudi la mani e prendi la chiavetta. Le mia mano ti cinge un fianco. Ti chini in avanti senza muoverti dalla posizione in cui ti trovi. Sono dietro di te mentre inserisci il supporto magnetico nel suo alloggio. Automaticamente compare una finestrella sul video che ti chiede di eseguire un'azione, la tua scelta è "Apri Cartelle". Scorri con gli occhi l'elenco dei file presenti e allungandoti afferri il mouse. Senti la gonna salire su, ti fermi per un istante, giri la testa verso di me, le pupille dilatata, la bocca leggermente aperta, ti spingo appena un po' in avanti mentre la tua gonna va completamente su. sulla tua schiena.
Sotto porti un paio di collant con uno slip nero, in pizzo. Uno slip che conosco molto bene. "non muoverti" dico mentre ti faccio girare di nuovo la testa verso il video.
Attacco le cuffie all'uscita audio ed infilo gli auricolari nelle tue orecchie. Ad un tratto tutti i suoni per te iniziano a risultare ovattati, tenui. Davanti a te posiziono un foglio di carta, Lo inizi a leggere nella tua mente, "leggi ad alta foce" ti ordino mentre poggio la mano sulla tua mano che tieni il mouse e clicco sul play del video.
"LEGGI!", l'ordine secco ti fa sussultare mentre senti slip e collant venire giù. Immediatamente i capezzoli si drizzano premendo sulla stoffa del reggiseno mentre dalle cuffie arriva il suono della voce di 2222, "il giorno successivo non portai nemmeno le forbicine..." mentre tu abbassi lo sguardo sul foglio e inizia a leggere nella tua mente. Senti il palmo della mia mano sfiorare il tuo culo nudo, senti le dita scorrere lungo il solco ed arrivare fino al tuo sesso, una sensazione di calore pervade il tuo ventre mentre tutti i tuoi sensi si concentrano tra le tue cosce. "commisi un altro errore di battitura" dice la protagonista proprio mentre tu inizi a leggere quello che c'è scritto sul foglio. Nello stesso istante che inizia a parlare, si sente la sua voce che, sbattendo dei fogli sulla scrivania le dice "che cosa le prende, non è così difficile, battere e rispondere al telefono", le parole ti si fermano in gola mentre una sberla centra il tuo culo. All'unisono ti sento pronunciare le sue stesse stesse parole, "mi dispiace". Passano interminabili attimi mentre rileggi quello che c'è scritto sul foglio. Nelle cuffie il silenzio assordante della scena. "Venga nel mio ufficio e porti quella lettera", le mie mani che carezzano il tuo corpo. In silenzio ascolti tutto il discorso della scena ed automaticamente esegui le stesse cose.
Poggi anche tu i polsi sulla tua scrivania ed inizi a leggere lentamente la "tua" lettera, "Gentile SngorE. le sono veramente grata di...". Nello stesso istante senti il suono nelle cuffie su una sberla che centra il culo di quella segretaria e contemporaneamente senti fremere il tuo corpo mentre un colpo secco e deciso ci centra il culo. la punta delle dita che centra il folto pelo che ricopre la tua figa gonfia. Dopo quel colpo alzi lo sguardo ed osservi la scena davanti ai tuoi occhi. Lei che si gira a guardare il suo capo. Anche tu giri il capo verso di me. Mi vedi sussurrare qualcosa e dalle cuffie senti quella voce che dice "continui"...
Attenta ascolti quello che senti nelle tue orecchie. "Signora Laura....legga", non più le parole pronunciate nel video, ma "Signora Laura... Legga" la tua mente ha ascoltato quelle parole. Ti rigiri e inizi a leggere quanto scritto sulla lettera. "........". Violento un nuovo colpo centra la carne nuda, un suono secco rimbomba per la stanza e rimbomba nella tua testa contemporaneamente al suono dello schiaffo che centra la segretaria.  Continui a leggere e quando pronunci la parola "segretaria" di nuovo vieni centrata da un colpo e mentre leggi, all'unisono con i colpi del video arrivano schiaffi che arrossano le tue natiche nude. Per alcuni istanti resti senza parlare mentre cerchi di riprendere fiato. Hai letto tutto quello che era scritto sul tuo foglio. Rialzi lo sguardo e i tuoi occhi incrociano quelli della protagonista. Io resto in silenzi dietro di te, le mani che lisciano il tuo culo, che ne assorbono il calore. Sento il tuo profumo di femmina riempire la stanza. "La legga di nuovo" senti pronunciare e senza che dica nulla, chini di nuovo lo sguardo sul foglio e riprendi a leggere. Adesso i colpi si susseguono rapidi, uno dietro l'altro ed anche tu inizi a mugulare ogni volta che il tuo fondo schiena viene centrato da uno schiaffo ben assestato. Anche tu fatichi a leggere quello che c'è sul foglio, sempre più presa del piacere di ricevere quei colpi finché pure io, esausto mi chino su di te e mi poggio alla scrivania carezzando il dorso delle tue mani. Senti in calore che i miei palmi sprigionano, le tue dita che cercano le mie. Il video oramai è finito ma senti la punta del mio sesso premere contro il tuo. lentamente poggi il tuo viso sulle tue mani mentre lentamente la cappella scorre lungo il solco del tuo sesso umido. Gocce del tuo piacere colano attraverso il riccioli neri lungo le tue cosce miste alla mia voglia di te. Lentamente chiudi gli occhi e ti lasci andare. Sento il tuo corpo spingere verso di me. Spingo con forza il mio sesso turgido dentro di te, lo sento affondare nel tuo caldo corpo. Gli umori copiosi facilitano la sua avanzata, di colpo riempio tutto il tuo ventre, sento le palle sbattere contro il crespo cespuglio. "Ahhhhhhh", mugoli mentre le tue unghie affondano nella mia mano. Un dolore lancinante percorre il mio braccio mentre le tue unghie lacerano la mia pelle. Comincio a scoparti con forza, vedo il video ballare davanti a me. Una cartelletta con dei fogli cade di colpo mentre ti scopo con forza, mi assecondi e cerchi a tua volta la veemenza dei colpi. Di tanto in tanto oscilli col bacino per sentire ancor di più quel corpo caldo e nodoso che ti riempie le viscere. Suoni gutturali, incomprensibili, versi primordiali che desrivono la passione che c'è.  L'atmosfera è incandescente il quella stanza, un caldo palpabile, nelle marici odore di sesso, il tuo profumo riempie l'aria. Porti una mano dieetro la tua schiena cercando il mio corpo. Mi afferri per un fianco tirandomi a te, il mio mebro penetra a fondo del tuo sesso, sento i tuoi muscoli contrarsi ritmicamente, quasi a stringerlo a se.
Mi fermo, immobile dentro di te, voglio gustarmi il tuo piacere, appena ti rilassi riprendo lentamente a muovermi. Lentamente aumento il ritmo e la forza con cui ti prendo. Il tempo intorno a noi sembra essersi fermato mentre sul video continuano a scorrere le scene di Secretary. Ad ogni schiaffo che lei riceve tu stringi le cosce come se a riceverlo fossi stata tu provando e provocandomi ondate di piacere. le mie mani corrono lungo la tua schiena, carezzano il tuo corpo morbido. Sento che l'orgasmo sta per arrivare. Mi fermo mentre il mio cazza pulsa, affogando nei tuoi umori. Senti la cappella gonfia mentre cerco di contenere l'ondata di piacere che mi sta prendendo. "Noooo, ti prego, non venirmi dentro, ti scongiuro" piagnucoli mentre allunghi entrambe le mani all'indietro per allontanarmi da te.
Esco dal tuo corpo caldo e voglioso, ma non deve finire così e tu lo sai. Ti prendo per i capelli e ti giro facendoti inginocchiare davanti a me. La tua faccia è a poci cehtimetri dal mio sesso, lo vedi vibrare davanti a te. In silenzio ti osservo senza profferir parola. Lentamente allunghi una mano ed inizi dolcemente a massaggiare le mie palle, sento le tue dita lunghe scorrere per poi afferrare il cazzo. Il tuo sguardo si alza a cercare i miei occhi, ti sorrido mentre tu schiudi lentamente la bocca e fai comparire la tua lingua. La sento sfiorare il mio turgido memnbro. Quando chiudo gli occhi tu abbassi olo sguardo prendendo possesso, con la tua calda bocca, di quelloggetto di piacere. Sento il calore calore avvolgere l'asta mentre la cappella penetra a fondo dentro la tua bocca. Le mie mani sulla tua testa a spingerla a fondo. Sento il mio membro entrare completamente nella tua bocca, un conato di vomito per un istante ti fa fermare ritraendo leggermete la testa all'indietro. Non te lo consento, ti faccio abituare per qualche istante, sento il tuo respiro profondo e ritmico mentre lentamente cerchi di incoiare tutto il mio cazzo.
Le tue labbra arrivano fino alla base del cazzo mentre con una mano riprendi a massaggiarmi le palle. Un rivolo di saliva cola giù dalla tua bocca, la tua lingua a fatica riesce a muoversi nella bocca piena. Lentamente inizi ad andare su e giù mentre muovi rapida la lingua. Senti il mio menmbro vibrase sempre di più, oramai sto per venire.
"Tira fuori la lingua puttanella" ti dico mentre ti tiro via dal tuo oggetto di piacere.
Ubbidiente esegu l'ordine e, quando il cazzo è completamente fuoriuscito dalla tua bocca, tiri fuori la linga. Poggio la cappella sulla tua lingua, che rapida inizia a stimolarla solleticandola alla base della cappella.
"Stroonnnnzzaaaaa, vengo! ggggrrrrrrrrrrrr, sei una magnifica troia, la MIA magnifica troia" dico a denti stretti mentre stringendo con forza il cazzo faccio colare gocce di sperma sulla tua lingua che avida inizia ad ingoiare. ti lascio ingoiare ogni goccia di piacere, finoa  venire del tutto. La tua bocca di richiude di nuovo intorno al mio cazzo che lentamente perde di consistenza. Ti afferrro nuovamente per i capelli eti faccio alzare in piedi. Hai ancora le calze tirate giù e un rivolo di umori che ti cola lungo le cosce nude.
Ti giri a guardare l'orario, "cazzzoooo, tra meno di cinque minuti i miei colleghi inizieranno  ad arrivare in ufficio.  Veloce ti risistemi mentre faccio altrettanto anche io. Mentre ti sistemi la gonna rimango a fissarti, ti sento sussurrare a bassa voce "sei un grandissimo stronzo, lo sai che così mi fai perdere la testa". Quel sorriso scoppia in una sonora risata. Ti tiro a me e, fissandoti negli occhi ti bacio, un bacio profondo. Mi assecondi chinando la testa all'indietro.
Stacco le mie labbra delle tue e senza dire nulla mi giro e vado via.
Sento i tuoi occhi su di me mentre lasco la tua stanza.
Le mie dita sfiorano le mie labbra, quasi a rubare quel tuo bacio che finalmente è arrivato.
Quel bacio che tu rifiuti sempre ma che io con forza ed insistenza ho voluto.
Perchè io di te voglio tutto.
La tua mente ed il tuo corpo.
La tua testa e le tue parole, tutti i tuoi pensieri.
Pure la tua anima.

venerdì 4 novembre 2011

Sei Mia

Immersa nei tuoi pensieri,
ricordi di eccitanti giochi vissuti con il tuo Signore,
immagini che ritornano alla mente come in un film noir,
emozioni che fanno palpitare il tuo corpo,
tra le mani un lieve velo che ti ricorda chi sei
 
 
 
 
 
 
Lentamente la stanza si riempie di luce,
Il tuo Signore è lì, seduto in silenzio.
Osserva ogni tuo gesto, ogni tuo fremito.
 
 
 
 
 
 
 
"Laura..."
La sua voce ti chiama, con voce bassa e calda.
"Si mio Signore...",
il tuo respiro tranquillo, guardi fuori dalla finestra,
la lingua che bagna le labbra carnose,
lentamente si muove nella penombra la tua mano.
 
 
 
 
 
 
Stoffa che cade in un suono ovattato,
"Sono tua..." sussurri a voce bassa.
"Sei mia" è la mia risposta