giovedì 15 novembre 2012

L'offerta


Padrone...io sono li con te
ai tuoi piedi.
Pronunci con voce tremante.
Ti guardo e prendo ciò che mi porgi.
I miei piedi che "carezzano il tuo corpo, che giocano coi tuo seni, coi tuoi capezzoli
mi guardi e sotto voce accenni ad un
si......
li senti scorrere tra le tue cosce,  schiudere il tuo sesso-
"girati" il mio ordine secco
Ubbidisci in silenzio.
"chinati in avanti"
Nella tua mente mi rispondi
si...........
"poggia il viso sulle tue braccia"
ai miei occhi il tuo sesso gonfio e luccicante di umori
"non muoverti"
lunghi attimi di silenzio
poi...
qualcosa carezza le tue cosce all'altezza dei tuoi ginocchi
la senti scorrere fredda lungo l'interno coscia
mentre lentamente sale
un brivido, un leggero fremito ti scuote
"FERMA!"
sii, sussurri
trattieni il respiro, chiudi gli occhi e cerchi di non pensare
senti scorrere ancora quell'oggetto che non riconosci
non è freddo ma nemmeno caldo,
è qualcosa duro di  ma anche morbido
oramai è vicinissimo al tuo sesso
lo senti
sembra un dito ma non lo è
lo senti scorrere lungo le pieghe delle grandi labbra
insinuarsi in esse
aprirle
sondarle
...
allargarle
il piacere prorompe dal tuo sesso
ti mordi le labbra a quel contatto
"dioooooo" rimbomba nella tua mente
spingi il corpo all'indietro consentendo a quell'oggetto di penetrarti
pochi centimetri
solo pochi centimetri
Il to pensiero corre veloce "siiiii"
la mia mano si ferma
aspetta una tua mossa
quell'attesa ti angoscia
nella mente mille pensieri
"cosa succede"
"posso muovermi"
"Lui lo vorrà"
il tempo sembra per te non passare mai
e...
riprendi a muoverti
....
senti quell'oggetto piegarsi e penetrare ancora di più
vuoi il piacere del tuo padrone
...
e nn riesci a trattenere i tuoi istinti
senti che il tuo signore si è fermato
ma tu non riesci a rimanere ferma
inizi a muoverti
avanti ed indietro
lentamente
vuoi gustarti tutto il tuo piacere
vuoi donargli tutto il tuo piacere
"uhhmmm"
ti guardo in silenzio
la mia mano è ferma
guardo ogni tuo movimento
ascolto ogni tuo respiro
inizia a dondolare coi fianchi e dalla tua bocca
gemiti di piacere
il tuo respiro adesso è pesante ed ansimante
la mia voce bassa e calma ti fa trasalire
...ferma....
...............
non riesci a sentirmi, in preda ai tuoi pensieri.
questa volta secco è il mio comando
"FERMA!"
...
di colpo ti blocchi, immobile
il cuore che batte all'impazzata
ed un groppo in gola.
senti che quell'oggetto che ti stava possedendo, che stavi possedendo
scivola via dal tuo ventre
percepisci nettamente l'odore del tuo sesso bagnato, della tua voglia
quell'oggetto si sta spostando dal tuo sesso
sale in linea obliqua lungo il tuo culo
si ferma su un gluteo
disegna uno strano segno
ne senti l'umido del tuo sesso bagnato che lo avvolge
si ferma, di nuovo,
immobile sul tuo culo
silenzio nella stanza
tutto tace
poi senti che si stacca dalla tua pelle calda
attimi interminabili
e mille e mille pensieri
....
un sibilo nell'aria
e subito dopo un dolore secco
seguito dal calore intenso sul tuo culo
swisshhhh, splat
ed il frustino che hai porto al tuo signore comincia la sua opera.

venerdì 13 aprile 2012

Puttana


Ti ho aspettato sotto l'ufficio, stavi per entrare ma ti ho preso sotto braccio. "Adesso completiamo quello che l'altro giorno non è stato possibile fare". L'altra volta abbiamo dovuto interrompere per il lampeggiare di una luce blu nei paraggi.
Cerchi di divincolarti, ma nemmeno più di tanto, mi guardi per un attimo in cagnesco, mi avvicino al tuo viso, le mia mano prende il tuo mento, per un attimo sorrido, poi... "chiama in ufficio e di che hai avuto un contrattempo", dico mentre ti porto via facendoti vedere una foto.
Ti guardi intorno per capire se le colleghe ti hanno vista, quell'immagine, quell'immagine di te a carponi bendata con uno che ti prende da dietro e un altro che te lo sta per mettere in bocca.
Rimani in silenzio, come imbambolata, non riesci a muoverti. Ti prendo per un braccio e ti porto con me. Arrivati all'auto ti infili veloce cercando di non farti vedere, temi che qualcuno che ti conosca possa vederti.
Sussurri: "stronzo! mi avevi promesso di non fare foto". Con tranquillità mi accomodo al posto di guida, "sei troppo troia per non essere fotografata".
Lentamente mi giro verso di te, il tuo viso è imbronciato, vorresti mangiarmi vivo, "si vede proprio che ti piace il cazzo, eh, puttanella?" dico mentre con una mano ti tengo per il mento.
Quelle parole suonano come uno schiaffo in pieno volto e, immediata, arriva la tua reazione. S costi con rabbia la mia mano dal tuo viso - "Sei un bastardo! Cosa hai in mente con quelle foto?"
Calmo ti rispondo, "nulla, cara la mia Laura, nulla. Voglio solo regalartela. La devi tenere sempre con te e guai se quando vengo da te non la trovo", "allora dammela ora" dici con rabbia, di nuovo la mia mano carezza il tuo viso, il mio pollice carezza le tue labbra, lo infilo nella tua bocca, "lecca, lecca come sai fare tu, puttanella". Resti immobile, il mio dito tra le tue labbra leggermente schiuse.
"apri la borsa, da brava, tira fuori il portafogli, muoviti".
Sobbalzi a quell'ordine perentorio, "eccolo", prendo la foto e la ripongo al suo interno. "Ed ora rimettilo in borsa", "s-si signore", tremante riponi tutto nella tua borsa.
Ora la mia mano si poggia sulle tue cosce, Appena richiudi la borsa provi ad aprire la porta dell'auto, hai intenzione di scendere.
Ti afferro e ti ritiro dentro, "dove credi di andare", cerchi di divincolarti dalla presa, "lasciami andare", non mollo, "hai dimenticato che abbiamo da finire una cosetta?"
"Cosa... non ho nulla da finire con te". Ti fisso con un sorriso ironico, i miei occhi dritti nei tuoi, lunghi attimi di silenzio, non abbassi lo sguardo, provi a resistere al mio volere, ma il mio sguardo ti fa capire che hai già perso. Lentamente i tuoi occhi si abbassano, ti faccio risedere e mi allungo a chiudere la portiera.
In quella posizione ho la faccia quasi tra le tue cosce. Sento tutto il tuo profumo di femmina, "Lasciami", cerchi ancora di resistermi, ma le tue parole, in un ultimo tentativo di resistenza, sono di chi sa di aver perso.
"Perché dovrei?", dico mentre chiudo la portiera, mi rimetto al mio posto e avvio il motore. "Metti la cintura, muoviti. Non vorrai mica farmi prendere una multa?" aggiungo. Uno sguardo dallo specchietto e lentamente mi immetto sulla corsia di marcia. "Mi devi lasciare in pace, fammi scendere. Adesso" .
A quest'ora il traffico è già intenso, freno di colpo, dietro di noi brusche frenate, vieni spinta in avanti, fai appena in tempo a ripararti con le mani, "ma che fai", clacson che suonano. Imprecazioni giungono a noi dalle altre auto.
Ti arriva una sberla, i tuoi capelli si arruffano, sbigottita mi fissi, "sei matto per poco non mi faci sbattere la faccia". Il mio tono di voce è diverso da prima, "fai la brava, stronza", ti aggancio la cintura, "oggi mi sa che le prenderai di santa ragione", riparto sgommando e mi avvio verso la periferia.
Ti tieni la guancia, la senti pulsare. Da quel momento rimani silenziosa per tutto il viaggio. Arriviamo nella zona dove spesso bazzicano i guardoni e le mignotte, "tira su la gonna, fammi vedere, indossi le calze autoreggenti o i collant?"
Non ti muovi,la mia mano si poggia sulle tue cosce, le dita tirano su la lunga gonna, "lasciamiiiii" urli, stringo con forza la tua coscia e faccio in modo da allargare le tue cosce.
"Che urli, stupida" siamo in macchina soli, io e te", la mia mano sale fino al tuo sesso, "sai che il foto vieni proprio bene?". Ancora cerchi di resistermi, "lasciamiiii".
"Sei proprio fotogenica, una puttanella fotogenica, ecco cosa sei, mi sa che farò un book, con le tue foto. Così ti pagheranno molto di più". "O mi lasci o vado dai carabinieri, ti denuncio" mi dici sbottando. Ti guardo divertito, "fallo! Fallo se ne hai il coraggio", dico ridendo. La tua risposta non tarda ad arrivare: "certo che lo faccio", sorridi pure tu adesso, quasi a sfidarmi.
"Ma tu non hai voglia di denunciarmi, tu hai voglia di ben altro", le mie dita si infilano nel lembo del tuo slip, "ti rovino" è la tua risposta.
"Mi rovini?" domando con aria stupita. "Eppure le foto son le tue, mica le mie?", mi fissi, cerchi di capire cosa io voglia dire "s-si, in che senso".
"Sai che bello, che scoop, sui quotidiani locali", continui a non capire, "c-cosa vuoi fare".
Rido. Un brivido percorre la tua schiena, "distinta signora, morigerata di giorno e <<puttana" di notte>>".
"Ne hai altre?", mi chiedi impaurita, "stupida, ti ho dato semplicemente una stampa", non ascolti nemmeno quel che dico. "Uhhmmm, mi sa che debbo punirti per benino per la tua indisponenza".
Oramai siamo quasi in periferia, "sai cos'è un book fotografico? Lo sai?", la mia voce è calma adesso, "si! lo so" dici con voce tremante. "Ecco, allora avrai capito che non è la sola foto che c'è di te col culo all'aria". Le case stanno lasciando posto a fabbriche, parcheggi ed enormi capannoni, qua e la si intravedono per strada delle prostitute.
Le noti, le inizi a guardare con attenzione, "cosa hai in mente porco!", Fermo l'auto, in mezzo alla carreggiata, "te l'ho detto, completare quello che avevo in mente ieri".
Svoltiamo più e più volte per strade a te quasi sconosciute fino ad arrivare in uno spiazzo abbastanza isolato, qua e la qualche macchina parcheggiata.
Dentro qualche guardone in attesa della coppia giusta, come noi, ad esempio.
Mi fermo a poche decine di metri da alcune auto ferme, in una di essa una coppietta è appartata mentre intorno ci sono alcuni uomini che guardano, spengo il motore e scendo dall'auto.
Ti guardi intorno, non ti muovi, più e più occhi ti fissano con attenzione, faccio il giro dell'auto e apro la portiera dal tuo lato. "Scendi, forza, scendi, non fare la ritrosa, lo so che tra le cosce sei già un lago", allungo una mano e carezzo il tuo morbido seno. Guarda qua, i capezzoli già sono ritti, sei sempre in calore, vero?" dico mentre mi abbasso verso il tuo viso, le mie labbra che baciano la tua bocca, la lingua che si infila tra le tue labbra.
Ti sposti con la testa, ti afferro per i capelli e ti tiro a me, la mia bocca si incolla alla tua mentre la mia lingua cerca la tua. Ti bacio profondamente mentre comincio a carezzare i tuoi capelli. Con l'altra mano lentamente ti prendo e ti faccio scendere dall'auto, i miei occhi dritti nei tuoi. Come ipnotizzata mi segui, ti lasci condurre di fronte all'auto.
Ti lasci guidare da me, le luci di posizione accese, non ho mai staccato le labbra dalle tue, solo quando sei in posizione mi stacco da te e ti giro lentamente.
"Che brava puttanella che sei" sussurro al tuo orecchio, ti faccio poggiare coi gomiti sul cofano della macchina, rumore di portiere che si aprono, passi che si avvicinano.

Cerchi di guardare chi hai intorno a te, incroci gli occhi di alcuni di loro, un brivido percorre la tua schiena mentre senti la gonna salire su.
Intorno a noi una piccola folla ad osservare la scena, la gonna è completamente tirata su, appoggiata sulla schiena, il tuo culo ben in vista.
Indossi i collant, sotto di esse un semplice paio di mutandine, senti la mia mano afferrarli e senza troppi complimenti li strappo.
"Nooooo" sussurri, ma quello per te è un grido. Il movimento brusco ti fa sobbalzare, lo slip si insinua tra le chiappe morbide, subito arriva una sberla sul tuo culo.
Ti ammonisco subito: "non urlare", ti mordi le labbra, chiudi gli occhi, il tuo respiro è affannoso, tutti i tuoi sensi sono all'erta.
Senti le mie dita solcare il tuo culo e scendere verso la figa, due dita che, da sopra la stoffa ti aprono le labbra, senti lo slip infilarsi tra di esse.
Le mie dita subito iniziano a coprirsi dei tuoi umori, mi diverto a sentire il folto dei tuoi peli su di esse, lo slip che penetra sempre di più scomparendo tra le labbra carnose.
Ad un tratto afferro la tua figa calda, "allarga come si deve le cosce", le dita che stringono la morbida carne, "fa vedere ai presenti la tua voglia".
Il tuo sesso è caldo e pulsante, "stronzo", ecco, arriva il tuo solito epiteto nei mie confronti, il tuo marchio di fabbrica. A quella parola un'altra sberla centra il tuo culo
"scciiafff". Mi piace quando lo pronunci nei mie confronti, mi piace perché so che la mia puttanella si è arresa. I polpastrelli della mia mano cercano il clitoride, "ALLARGAAAA".
Ubbidisci e lentamente allarghi le cosce, "brava puttanella, vero che sei una brava puttanella tu?" mi avvicino al tuo viso, "dillo che sei una cagna in calore".
La tua risposta, a denti stretti... "bastardo", <<sciiiaaaaafff>>, un colpo ancor più forte ti  fa sobbalzare.  "Ahhii", cerchi di rialzarti ma subito ti blocco.
"In posizione troia", due dita ti penetrano la figa umida di umori affondano in profondità. Ti immobilizzano mentre con una mano ti tengo per la testa. Mi chino su di te, sussurro al tuo orecchio: "fa la brava". La mia lingua ti lecca sul collo, mi giro verso chi ci osserva, un anziano ha tirato fuori il suo membro e si sta masturbando, due ragazzi si toccano la patta mentre commentano tra loro. ""che puttana, guarda che culo, chissà quanti ne ha presi quella vacca". Appoggi di nuovo i gomiti sul cofano...persino la coppia che era appartata è scesa dalla macchina ed assiste alla scena. Ti giri verso di loro, senti i commenti e maledici il giorno che mi hai incontrato. Lui le infila le mani nello slip mentre lei le si struscia addosso. Ha ancora il seno scoperto.
"Dillo cosa sei. Dillo a tutti, muoviti", quella scena ti colpisce e ti eccita, sottovoce dici : "la tua schiava".
"Non ho sentito bene, forza adesso dillo a tutti, <<io sono Laura Petrucci e sono la sua puttana>>, dillo", ti dico in un orecchio.
"SONO LA SUA PUTTANA" pronunci scandendo bene le parole. "Sciiaaaaaaffff, sciaffff, sciafff", tre sberle in sequenza ti fanno chinare in avanti, qualcuno ride.
Stavolta tutti i presenti sentono quello che ti dico, "dillo come si deve, muoviti! <<io sono Laura Petrucci e sono la sua puttana>>".
I ragazzi hanno tirato fuori i loro cazzi e si masturbano davanti a te, ti guardano dritta negli occhi. Si sente per la prima volta la tua voce: "IO SONO LAURA E SONO LA SUA PUTTANA".
Ancora una volta non hai ubbidito, "sciafff", una nuova sberla, ti centra tra culo e cosce, le mie parole a ricordarti cosa dire. "Io sono Laura Petrucci e sono la sua puttana".
I ragazzi mi fanno eco, "dillo che sei la sua puttana, dillo", si guardano tra di loro, "mamma mia che troiona abbiamo beccato oggi".
Mordi per un istante le labbra poi... "IO SONO LAURA PETRUCCI E SONO LA SUA PUTTANA". A quelle tue parole il vecchietto viene schizzando il suo seme davanti a lui, per poco non centra la tua faccia col suo fiotto. A questo punto ti lascio libera ed afferro il tuo slip. Rriiii-iip, strappo pure quello, e tu di nuovo sussurri: "bastardo". Senti la pelle nuda mentre sfilo quel pezzo di stoffa, la strisciolina che scorre tra le labbra della figa ad eccitarti ancor di più. "...stardo" è ciò che riesco a percepire delle tue parole e non mi faccio sfuggire l'occasione per assestarti una nuova pacca sul culo. Culo che oramai è già arrossato come si deve.
Sussulti, "oggi le vuoi proprio prendere, vero puttanella mia", ed una nuova sberla ti arriva sul culo.
Non rispondi ma hai una gran voglia d'essere presa, non dici nulla ma speri che ciò accada presto. "Adesso conta e di' questo. Senza sbagliare" - "il mio signore fa bene a punirmi perché io sono una troia impertinente", la mia mano liscia per alcuni secondi il tuo culo. Ti giri cercando di capire i miei movimenti,"in posizione".
Le dita ti aprono la figa, è grondante di umori. I peli tutti imbrattati. la prima sberla arriva improvvisa.
Scciiiafff, la prima sberla arriva sulla chiappa destra. Tu hai riabbassato la testa e...
io aspetto la tua risposta.
"uno? e poi?"
Pronunzi scandendo bene le parole, "il mio signore fa bene a punirmi perché io sono una troia impertinente"
scciiaaffff, ancora la tua chiappa destra viene centrata dalla mia mano.
"2 - il mio signore fa bene a punirmi perché io sono una troia impertinente"
Questa volta non ho tolto gli anelli e la loro presenza si fa notare sulla tua pelle
Sccciiiiiaaaaaaafffffff, stavolta è la chiappa sinistra ad essere centrata. L'anello che porto al pollice lasci un segno rosso al lato del tuo culo.
Qualcuno si fa più vicino, "3....... uuuuu il mio signore fa bene a punirmi perché io sono una troia impertinenteeeeee".
Liscio le tue chiappe rosse aspettando il momento giusto, uno dei ragazzi allunga una mano verso di te.
"Ah! guardare e non toccare, per ora", lo stoppo subito, tu ti giri verso il ragazzo, ha ancora il cazzo in mano e se lo sta menando.
Riesci distintamente a sentire l'odore del suo sesso tanto ti è vicino. Ad ogni contatto della mia mano sul tuo culo arrossato una scarica elettrica sembra colpirti.
Pieghi leggermente le ginocchia, il tuo culo è bollente, per un attimo ti dimentichi di ciò che sto facendo e cerchi di alzare lo sguardo. Ma non fai a tempo...
"sscciiafffff" una nuova pacca sul culo, "aaahhhhhhh, baaastaaa, per favore". Non fai in tempo a finire la frase che ti arriva un altro ceffone.
"Conta!", ma mia voce secca e decisa.
"5...basta per favore, basta"...mi chino su di te "cinque e poiiii", stringo con forza il tuo culo, "cinque e..."
Attendo le tue parole. "Il mio signore fa bene a punirmi perché io sono una troia impertinente"
Contento per la tua risposta, "ecco adesso vedo che hai capito", mi giro verso il ragazzo che si era tanto avvicinato a te, "tu. Vieni qua", il ragazzo si avvicina titubante mente ti tengo ancora per il culo. "Ti piace questo culo, questa figa?", senti ancora la pelle bruciare, ti allargo le chiappe, la tua figa si schiude, pliccckk,le labbra si aprono grondanti di umori.
"sei un bastardo" mi apostrofi mentre  mi rivolgo al ragazzo, "di', ti piacerebbe leccarle la figa?" e poi mi rivolgo a te: "vuoi essere leccata la figa, vero cagna?".
Non rispondi, "chi tace acconsente. Prego accomodati pure", il ragazzo non se lo fa ripetere e affonda la faccia nella tua figa fradicia!"
Senti la sua lingua frugarti dentro, lo senti succhiare, a volte anche con forza, con rabbia. Arriva pure qualche leggero morsetto, ti lecca per benino il ragazzo.
Ha ancora il cazzo fuori dai pantaloni, non gli era mai capitata una situazione del genere. E' troppo eccitato e dopo un po' viene schizzando lungo le tue cosce semiscoperte.
Senti lo sperma colare lungo le cosce, il ragazzo della coppia sta oramai scopando la sua donna davanti a tutti. Lei si è chinata in avanti e succhia avidamente il cazzo dell'altro ragazzo.
"ok, grazie per l'aiuto" dico al ragazzo che intanto si sta rialzando senza pensarci su due volte slaccio la patta dei pantaloni e appoggio la cappella alla tua figa, rimango fermo, "sai cosa fare, vero?", dico.
Ti muovi per prenderlo, e lo senti scivolare dentro. A quel tuo movimento, che so sarebbe arrivato, reagisco con foga ed inizio a scoparti con vigore, al punto da farti ricadere sul cofano.
La faccia che si imbratta. Ti scopo con forza, il cazzo profondamente dentro alla tua figa calda, "ggggggghhhhh, vengo...." dici a denti stretti, sento il tuo sesso pulsare, pulsare sotto i colpi profondi. Perdi ogni inibizione e  godi urlando ed ansimando. Mi fermo dentro di te, il mio membro che pulsa all'unisono col tuo orgasmo. Lentamente tiro fuori il cazzo, solo la cappella rimane dentro di te, riprendo a scoparti, colpi superficiali a colpi profondi intervallati da lunghe pause completamente dentro al tua figa o quasi completamente fuori. A volte la cappella soltanto appoggiata al tuo clitoride, ti senti una vacca e come tale presa. Non sono ancora contento, tiro fuori in cazzo e mi chino su di te, lecco il tuo culo, voglio pure quello.
La mia lingua si insinua sempre di più, il tuo odore mi eccita da morire. Spingi il culo all'indietro quasi a voler essere scopata dalla mia lingua, la saliva cola lungo le tue cosce e si mischia allo sperma del ragazzo. Hai il culo ben lubrificato, mi alzo e punto la cappella al suo forellino. "Da brava, prenditelo" dico mentre poggio le mai sui tuoi fianchi.
Ti tieni forte al cofano e...aspetti. Allora la mia cappella inizia a spingere, il tuo culo lentamente cede, la vedo entrare dentro te, lo senti scivolare dentro.
Mi fermo mentre quasi viene risucchiata, "ahhhh, brucia", stringi forte i pugni mentre lo senti lentamente entrare dentro di te. Lo senti sempre più in profondità, nel tuo ventre, ad un tratto entra completamente e scompare nel tuo culo. Ti accorgi che mi sono fermato, cerchi di abituarti a quel grosso oggetto di carne pulsante che riempie il tuo culo. Stai provando ad abituarti ad esso, rimango così, fermo per qualche secondo, lentamente mi ritiro fin quasi a farlo uscire completamente, poi inizio a spingere di nuovo, 2-3-4-6 centimetri e poi sempre di più, sempre più dentro.
Sento il tuo culo caldo aprirsi mentre spingo a fondo, mi fermo per un altro instante poi...spllaaaaat-spllllattt-splllaaaatt, il cazzo ti penetra fino alle palle che iniziano a sbattere sula figa umida. Ti tengo ferma, senti le mie mani stringere i tuoi  fianchi, mani che ti allargano le chiappe per facilitarmi nella penetrazione, il mio peso ti blocca sul cofano della macchina, apri gli occhi finora rimasti chiusi e vedi dei tizi che si masturbano, sto oramai perdendo il controllo, una forte eccitazione mi pervade, sento il cazzo pulsare, le palle mi fanno male, forse ti verrò nel culo, o forse no. Continuo a scoparti il culo con forza, ho le tempie che pulsano, sono sudato, sto per venire, "ti vengo in culo cagna" dico stringendo i denti.
Lo senti ingrossarsi, lo senti che si riempie, le palle si gonfiano e... un immenso calore ti riempie, ti inondo, lo senti nelle viscere, "aaahhhhhhhhhh,, che splendida puttane che sei".
Immediata la tua risposta: "e tu sei un bastardo", mentre il cazzo è ben piantato nel tuo culo, "bastardo e stronzo".
Mi piace essere stronzo con te. "Peccato non averti a portata di mano più spesso", ti dico, "mi divertirei, e ti divertiresti, un mondo".
Sei ancora con le mani poggiate sul cofano della macchina, completamente stravolta da quanto ti è accaduto. Sconvolta ed ancora tremendamente eccitata, lì, ferma,  a cosce aperte, lo sperma che inizia a colare fuori dal tuo culo ancora dilatato, incurante degli occhi che continuano a fissarti, che ti vedono come una gran puttana.
Ti ci ho portato questa volta, in periferia, a mostrare quanto sei puttana.